Scrittori dei due mari

Percorso turistico-letterario dello stretto

Descrizione del percorso 

“Scrittori dello Stretto” è un percorso, fruibile da tutti, realizzato dal Club Lions Messina Ionio che coniuga turismo, patrimonio culturale e letteratura. Esso si propone di raccontare, il vissuto quotidiano della gente abitanti i casali costieri messinesi della zona nord della Città di Messina, esaltando così le potenzialità dello Stretto di Messina quale unico e inimitabile attrattore turistico di grande richiamo per i viaggiatori.

Casali e villaggi quali punti convergenti e luoghi dell’anima in grado di trasmettere nei viaggiatori quanto da quel mare scaturisce grazie alla narrazione dei maggiori scrittori messinesi. Luoghi affacciati sullo Stretto, di straordinaria suggestione e bellezza, punto di congiunzione tra Jonio e Tirreno. Non per nulla, la Città di Messina è da sempre e da tutti ammirata e conclamata come la “Porta della Sicilia”. In tale prospettiva, il presente percorso contribuisce alla formulazione del cosiddetto “prodotto turistico integrato dello Stretto”.

Il mare, dunque, come luogo di coesistenza e stratificazioni storiche. Le leggende legate allo Stretto di Messina sono conosciute e apprezzate tanto dagli abitanti dei luoghi dell’anima indicati nel progetto quanto dai viaggiatori che hanno fatto sosta in

I casali marinari di quel tratto di litorale hanno fatto la storia della marineria dello Stretto insieme alla dirimpettaia Bagnara Calabra, che ha dato fortuna agli audaci marinai Saro e Pippo Dominici. Saro compì la prima circumnavigazione del globo in barca a vela senza radio, nel 1932, con il capitano Geraci, di S. Teresa di Riva, mentre Pippo fu il primo uomo ad attraversare a nuoto lo Stretto nel 1934. Entrambi furono i primi comandanti delle navi-traghetto “Caronte” dell’imprenditore Matacena, nativo anch’egli di Bagnara Calabra.

“Luoghi dell’anima” che si affacciano al mare e al panorama dello Stretto sono stati pertanto individuati nella Casa Museo di Maria Costa (casale costiero di Paradiso), Villa Bosurgi (sede universitaria costruita nel casale costiero di Pace), Capo Peloro (casale costiero di Faro, punta dello Stretto e della Trinacria), Acqualadroni (casale costiero del mar Tirreno).

Epicentro di tutto questo patrimonio culturale, storico e marinaro è la casa-museo della poetessa dialettale Maria Costa la quale, con i suoi versi, fa rivivere la memoria, l’identità e lo spirito naturale dello Stretto il cui suggestivo e unico panorama costiero è ammirato e invidiato in tutto il mondo. Originaria del popolare quartiere detto “delle Case Basse”, posto all’inizio del casale Paradiso, Maria Costa rappresenta una delle voci poetiche più alte della città dello Stretto. Favole, miti e leggende di quel braccio di mare che Edoardo Giacomo Boner ha definito “Bosforo d’Italia”, hanno costituito la trama dei suoi versi ormai riconosciuti e apprezzati da studiosi e appassionati di tutto il mondo. Versi che cantano una Messina che non c’è più, ma la cui memoria è mantenuta viva da un rosario di storie e tradizioni che animano il presente, saldandolo con forza al proprio passato.

Lo Stretto di Messina, denominata “Città dei due mari”, si confermerebbe in tale contesto come il principale attrattore turistico trainante per l’intero territorio urbano, con inevitabili e comprensibili ricadute sull’economia e lo sviluppo non solo locale ma dell’intera Sicilia.

 

Profilo degli Scrittori coinvolti:

 

Maria Costa (1926-2016), la poetessa di «Case basse» (ameno quartiere di Paradiso), ha il grande merito di avere conservato e tramandato ai posteri il linguaggio popolare dei pescatori delle Stretto, con i suoi molteplici registri (ironici, sarcastici, allusivi, descrittivi, tragici, comici), nonché i limpidi valori della gente di mare, ch’era magari povera ma giammai misera. Con la sua vista lunga e la saggezza di autodidatta, peraltro lontana da tutti i centri di potere, Maria ha celebrato nelle sue poesie aspetti e personaggi reali della città di Messina, senza infingimenti e senza alcuna indulgenza campanilistica, spaziando, dal basso in alto, tra i poveri cristi della quotidianità e i campioni dell’arte e della cultura.

 

Nei racconti di Edoardo Giacomo Boner (1864- 1908), Messina entra per la prima volta nella letteratura italiana, al crinale tra Otto e Novecento, con le sue strade (Ponte della Zaera, Via Cardines), le sue località (la Palazzata, l’Ospedale Maggiore, la Madonna della neve, il Ringo «alberato»), i suoi personaggi (il Cammaroto, Capitan Burgio, Peppe l’accattone, Regina e acquaiola, l’Indovino del mare) e soprattutto con la luminosa «Riviera del Faro», che il novelliere, «amico fraterno» di Luigi Pirandello, perlustra amorevolmente in Villeggiatura peloritana, il primo dei Racconti Peloritani, indugiando poi su indimenticabili fatti e personaggi di Torre Faro, Ganzirri, Pace, Contemplazione, Paradiso, («nomi non inferiori alle cose», dice giustamente Boner). Avrebbe meritato più di un monumento a Messina.

 

La lotta per la vita che si combatté tra le sue due sponde dello Stretto di Messina, sconvolto dal bombardamento degli americani nell’agosto del 1943, assurge alla dimensione epica che fu dei poemi omerici nel fenomenale, grandioso romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo (1919-1992), uno dei capolavori assoluti della narrativa del Novecento, anche per la singolarissima struttura tripartita e per l’alta mescidazione linguistica di lingua e dialetto (siciliano e calabrese). L’universo popolare calabro-siculo vi si rivela totalmente snaturato dal fascismo e dalla «buttana guerra» di Mussolini, nonché del tutto irrecuperabile ai valori della nascente democrazia: i «pellisquadre» di Cariddi hanno addirittura imparato a mangiare, per bisogno, la «carne di fera» (vero tabù dei loro padri), laddove uno solo di loro, ‘Ndrja Cambria, si salva dalla «peste», ma viene ucciso da un colpo di fucile partito per errore da una portaerei americana ancorata nel porto d Messina.

 

Eugenio Vitarelli (1927-1994) è il più messinese – per la fierezza intellettuale, l’isolamento, l’autentica passione letteraria – degli scrittori siciliani e il meno fortunato dei grandi scrittori del Novecento. Ammirato da Sciascia, che scrisse il risvolto di copertina di Placida il suo primo romanzo, del 1983, e presentò il capolavoro Acqualadrone (sette racconti di mare imperniati sulle vicende intense, febbrili, visionarie dei pescatori di Acqualadroni, un villaggio della costa tirrenica di Messina), del 1988, è in effetti vicinissimo allo scrittore di Racalmuto per l’asciuttezza del linguaggio e per la forte caratura realistica delle storie narrate. Il suo amore adulto, senza sdolcinature e senza illusioni, per Messina è sotteso all’ultimo suo romanzo, Chiurma, del 1991, dove il protagonista Vanni Rezza, suo alter ego, scopre di avere perso la sua città: non ricorda quella distrutta dal terremoto del 1908 e non riconosce quella distrutta dalla guerra fascista (ancora massacrata dal sottogoverno).

(i profili sono stati curati e redatti da Giuseppe Rando).


Percorso: 

1) Paradiso - Case Basse - Maria Costa
2) Pace - Villa Bosurgi - Edoardo Giacomo Boner
3) Capo Peloro - Horcynus Orca - Stefano D'Arrigo
4) Acqualadrone - Lungomare - Eugenio Vitarelli



Scheda Tecnica

Lunghezza del percorso km 24,00
Livello di percorso: primo livello escursionistico, T.
Tempo percorribile: cammino, 3 ore circa con soste; con mezzi privati o pubblici circa 1,30 minuti.
Fruibilità del percorso: libero, gratuito e aperto per tutti
Modalità del percorso: a piedi, in macchina, in autobus, in bici, in moto o altro mezzo
Percorribilità buona su manto stradale, pedonale o su spiaggia
Dislivello dal mare: 10 mt
Difficoltà: nessuna.  tratto stradale pianeggiante per tutto il percorso.
Attrezzatura da trekking per il camminatore a seconda della stagione scelta.

Servizi: Il percorso si svolge lungo il centro abitato. Per brevi soste è possibile rifornirsi di acqua o altre bevande presso i bar o fontanelle pubbliche. Per lunghe soste è possibile usufruire di punti di ristorazione. Nulla vieta la possibilità di portare con sé cibo e bevande da consumarsi con la libertà lungo il percorso. E’ possibile, su richiesta, usufruire di una guida turistica professionale e autorizzata con partita iva. Sono previsti degli ausili informatici di comunicazione.


 

Localizzazione digitale del percorso

Il percorso è disponibile collegandosi dal proprio dispositivo multimediale.

Offerta turistica alternativa:

Per chi, invece, desidera fermarsi e pernottare una o due notti a Messina, è possibile usufruire un cammino sui Monti Peloritani denominato “Il sentiero dei due mari” guidato dall’Associazione dei Camminatori “Camminare i Peloritani”. Tutta la zona nord offre ospitalità gestita dai B&B o da strutture alberghiere.